Il Ponte del Risorgimento
Verona, 1963-68Nel 1963, il Comune di Verona, dopo un concorso del 1961 rimasto senza esito, affida la progettazione del nuovo ponte sull’Adige a Nervi, che accetta, a condizione di occuparsi solo del progetto esecutivo e della direzione artistica. Per l’appalto, che vedrà perdere la Nervi & Bartoli a favore di un’impresa che offre un ribasso maggiore, bisognerà però attendere il 1966. Il ponte è terminato nel 1968.

Nervi propone una soluzione strutturale a trave continua a sezione variabile, ispirata al ponte a tre archi ribassati che sta a monte. È uno schema di larghissima diffusione in Italia, perché mantiene un’analogia formale con i ponti tradizionali ad archi, mentre dal punto di vista statico consente sezioni più snelle. Per ottenere la massima economia di materiale la trave è strutturata come un cassone cellulare con nervature di spessore variabile.
Elemento significativo del progetto, che ne completa l’espressione formale, è la variazione della sezione, che passa da una sagoma trapezia agli appoggi a una a trapezio capovolto in campata.
L’ampiezza della zona compressa risulta quindi sempre maggiore rispetto a quella tesa, adattandosi all’alternanza dei momenti flettenti che comprimono le fibre inferiori agli appoggi e quelle superiori in campata.
Le pareti laterali della trave assumono di conseguenza la configurazione geometrica di un paraboloide iperbolico. Questa superficie rigata a doppia curvatura ricorre spesso nell’opera di Nervi per la sua intrinseca appropriatezza alla costruzione mediante casseri realizzati con listelli rettilinei disposti secondo una delle famiglie di rette generatrici.
L’innegabile effetto plastico che ne deriva è dunque motivato da considerazioni funzionali, prima che puramente formali.
Rispetto a Riccardo Morandi, nei cui ponti l’innovazione tecnologica rimane maggiormente celata all’interno di strutture dalle forme essenziali, per il ponte di Verona Nervi individua nella soluzione formale le risposte ai problemi strutturali, rendendo il tutto chiaramente leggibile.
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