Come stanno in piedi glie edifici
I materiali presentati in questa sezione permettono di iniziare i bambini alla conoscenza della ricchezza delle forme e delle forze e alla magia della statica, partendo dalla opera di Nervi. Per comprendere i principi che regolano le strutture di Pier Luigi Nervi i ragazzi possono utilizzare il loro corpo o svolgere delle verifiche utilizzando materiali facilmente reperibili.
Partendo da queste esperienze possono sviluppare un progetto che visualizzi quanto appreso tramite un video, un fotomontaggio, un’opera grafica o un racconto, dello sculture o dei modelli, una serie di origami.
Teatro Augusteo, Napoli 1924-1929
Travi reticolari spaziali e trave ad anello di copertura
Attività proposta: usare la ruota di bicicletta messa in orizzontale per far capire l’idea di un anello perimetrale che lavora (nella ruota c’è una tensostruttura ma l’idea è di semplice trasmissione)

Stadio comunale, Firenze 1930-1932
momento dello sbalzo, tira e spingi
Attività proposta: per illustrare lo sbalzo o la pensilina, la cosa più semplice è il braccio esteso in orizzontale dalla spalla. Suggerire l’idea di provare a sentire l’incastro con la spalla, la fatica che aumenta se prendi in mano un peso
Hangar per la Regia aereonautica militare, Orvieto Orbetello, Torre del Lago, 1935-1942
catenaria
Attività proposta: Utilizzando due supporti mobili e autoreggenti, alti circa 60 cm, predisporre una semplice catena metallica fissata in alto, alle estremità. Predisporre alcuni pesi utilizzando ad es. blocchetti di legno o sacchettini riempiti di sabbia, collegabili con un gancetto alla catena. Appendere i pesi alla catena osservando le segmentazioni dell’arco catenario e sperimentare diverse variazioni della forma a seconda del numero di pesi agganciati (collegare e commentare l’attività con il filmato sulla genesi e la costruzione degli hangar https://vimeo.com/37967599)

Salone B di Torino Esposizioni, 1947-1954
volta a botte con conci
Attività proposta: Procurare una decina di fili plastici del tipo di quello da modellismo lunghi circa 60/70 cm ognuno e attaccare una ventosa in fondo ad ogni estremità. Su una superficie liscia (ad es. plexiglas) utilizzare questi fili facendoli aderire tramite le ventose per realizzare strutture ad arco che, affiancate o intersecate, costituiscano l’ossatura principale delle volte a botte o a crociera.
Sede Unesco, Parigi 1952-1958
resistenza per forma
Attività proposta: la carta pieghettata è la cosa più facile per dimostrare quanta “forza” c’è nella forma. Piegando infatti un foglio, quindi una superficie piana, lo si puo’ far diventare una struttura autoportante, passando dalla bidimensionalità alla tridimensionalità. Si ottengono cosi forme capaci di sostenere un carico, ovvero strutture resistenti per forma


Palazzetto dello Sport, Roma, 1956-1957
guscio e anello precompresso
Attività proposta: mettere i ragazzi in circolo a braccia allargate e mani intrecciate e poi inclinati, prima con il piede di sostegno e poi anche senza.
Palazzo del Lavoro, Torino 1959-1961
pilastri a fungo autoportanti
Attività proposta: Disporre un gruppetto di 6 ragazzi a cerchio, con la schiena rivolta all’interno del cerchio; far loro sollevare le braccia fino a superare l’altezza delle teste e far combaciare le mani. Si genera una struttura a raggiera simile a quella dei pilastroni a fungo, sulla quale è possibile provare a disporre un piano (leggero) di compensato sottile o forex o polionda, a simulare un solaio. È anche possibile procedere gradualmente alla costruzione del pilastro partendo da 2 ragazzi e arrivando a 6/8 per osservare l’aumento di stabilità oppure viceversa.


Aula delle udienze papali, Città del Vaticano, 1963-1971
Arco a spinta eliminata
Attività proposta: Procurare un rettangolo (indicativamente cm 20×30 di materiale plastico flessibile e praticare due fori al centro dei lati più corti; piegare la plastica ad arco lungo i lati lunghi e con alcuni oggetti di peso e forma variabili osservare in che modo è possibile mantenere la costruzione dell’ arco: osservare che se si appone un peso sulla sommità la struttura cede; se si applicano due cordicelle ai fori del foglio plastico e si congiungono sotto all’arco con un nodo o meglio un gancetto si nota che la struttura è in grado di reggere pesi maggiormente e meglio rispetto alla soluzione precedente.
Cattedrale di Saint Mary, San Francisco, 1963-1971
superficie rigata
Attività proposta per conoscere la forma dell’Hypar, cioè far comprendere l’idea della superficie rigata: prendere una tavoletta di legno e tanti chiodini/spilli da piantare sul bordo a quote diverse e un filo da tirare: si forma subito la superficie a doppia curvatura inversa, con due colori di filo si vede anche meglio


Torre della Borsa – Place Victoria, 1961-1965
stabilità al vento, sistema outrigger
Attività proposta la soluzione particolare della stabilità del grattacielo di Montreal è quella outrigger: la cosa più semplice per farlo capire ai ragazzi è mostrare la figura dello sciatore con le bacchette che si da equilibrio se si inclina
Cartiera Burgo, Mantova, 1961-1964
copertura come ponte sospeso
Attività proposta: evoca l’idea dei due uomini/cavalletti antropomorfi che giocano al tiro alla fune

Ambasciata d’Italia, Brasilia, 1969-1979
solaio a graticcio su tetrapodi
Attività proposta: Il tetrapode è proprio la mano (con il mignolo piegato) che tiene un foglio perfettamente in equilibrio, mentre se si prova con due dita o tre non c’è verso di farlo stare fermo…I ragazzi possono anche simulare i pilastri mettendosi a terra a coppie l’uno con le gambe contro quelle dell’altro e tenendo sollevata una superficie rettangolare o quadrata leggera con l’ausilio dei piedi
Ponte del Risorgimento, Verona, 1963-1968
ponte a travata continua a sezione variabile
Attività proposta: far mettere due ragazzi schiena contro schiena e poi fargli sorreggere con le braccia sopra la testa un pannello leggero (tipo polionda): se si flettono in avanti piegando la schiena e tenendo le gambe unite (sezione uniforme) dovrebbe risultare più difficile che tenendo le gambe divaricate (sezione variabile).